Camoin ha scoperto nel Tarocco di Marsiglia un codice che permette di utilizzare un riferimento sia temporale che spaziale.
Nelle 22 carte degli Arcani Maggiori, alcuni personaggi guardano verso destra, altri verso sinistra ed altri ancora guardano davanti a loro. Questo ha un significato ben preciso, ma per poterlo comprendere correttamente occorre un punto di riferimento.
Il punto di riferimento è dato dalla carta del Matto, che è la chiave spazio-temporale dl Tarocco.
In passato, il Matto non era considerato come una carta realmente a parte del Tarocco ad eccezione di qualche ricercatore.
Soprannominato “il folle”, il Matto era visto come un arcano facente parte degli arcani maggiori senza nessuna attribuzione di un ruolo particolare.
Il fatto di associare i 22 arcani maggiori alle 22 lettere dell’alfabeto ebraico conduceva a questo errore.
Pertanto, se si analizzano le regole dei giochi tradizionali, il Matto corrisponde al Joker, che è una carta eccezionale ed è veramente a parte dalle altre carte ed ha un ruolo superiore alle altre carte.
Nella prospettiva esoterica del Tarocco, anche il Matto deve avere un posto a parte ed un ruolo superiore alle altre carte.
Dato che i ricercatori avevano sempre associato il Matto ad un folle, era difficile per loro pensare che invece questa carta avesse una tale importanza nel Tarocco.
Si tratta di una delle tante false piste che hanno condotto i ricercatori verso strade senza uscita.
Altre false piste sono state:
- associare la carta della Stella alla stella venere
- l’associazione della carta Casa Dio alla distruzione della torre di Babele
- associare la carta della Papessa alla papessa Giovanna
Il Riferimento spaziale
La carta del Matto rappresenta un personaggio che cammina su un sentiero. Con il suo bastone, assomiglia ad un pellegrino anziché ad un folle.
Questo pellegrino si sposta, è in movimento e avanza andando da sinistra verso destra. Se osserviamo gli altri arcani ci rendiamo conto che è l’unico personaggio, in tutto il Tarocco ad indicare chiaramente la direzione da prendere sul sentiero.
Gli altri personaggi non sono in un movimento così evidente come nel Matto.
Ad esempio, si potrebbe pensare che nella carta dell’Eremita e nell’Arcano XIII i personaggi si spostano.
Ma se si osserva bene, si vede che il bastone dell’Eremita è appoggiato per terra in verticale e le sue gambe non sono distanziate come ad indicare il passo, questo denota che l’intenzione del disegnatore era di richiamare l’attenzione sul fermo e non sul movimento.
Se avesse voluto esprimere il movimento, il bastone sarebbe inclinato e il mantello sarebbe più largo in basso al corpo per far notare che i piedi sono distanziati per via dei passi, come nel caso del Matto.
Quanto all’Arcano XIII, è impensabile utilizzare la falce e camminare allo stesso tempo. Oltre a non essere possibile è persino pericoloso. Bisogna stare fermi e avere i piedi distanziati per avere una maggiore stabilità e poter far girare la falce senza pericolo.
I personaggi dell’Eremita e dell’Arcano XIII sono dunque necessariamente fermi.
Le coppie formate dal Matto e dall’Eremita e dal Matto e Arcano XIII sono delle coppie privilegiate perché le carte che le compongono hanno molti elementi in comune.
La coppia formata dal Matto/Eremita è legata dal bastone rosso.
La coppia formata dal Matto/Arcano XIII è legata dalla relazione “senza numero” e “senza nome” e poi hanno una posizione simile con le gambe distanziate e tengono un bastone in posizione obliqua.
Nel sistema Camoin se una coppia di carte privilegiate hanno in comune un elemento c’è un’opposizione dualista.
Ad esempio: il movimento è una componente importante nella carta del Matto. In base alla logica dei Codici segreti che funzionano sempre per opposizione dualista, posso dedurre che l’Eremita è fermo proprio perché il Matto è in movimento.
Il Matto guarda verso destra, inoltre è il solo personaggio umano grande che guarda verso l’alto. Ecco un secondo codice che lo colloca in un posto a parte dagli altri arcani maggiori.
Contemporaneamente, indica una direzione che va dal basso verso l’alto.
I codici presenti nella carta del Matto, mostrano che bisogna andare da sinistra verso destra e dal basso verso l’alto.
Dal punto di vista matematico il Matto dà un riferimento spaziale, con un asse orizzontale (X) e un asse verticale (Y), dove la X corrisponde al suo movimento da sinistra a destra e la Y corrisponde al suo sguardo dal basso verso l’alto.
Questo è il motivo per il quale Camoin ha posizionato le carte nel diagramma 3X7, per essere in totale risonanza con le informazioni contenute nel Matto.
Il Riferimento Temporale
Il Matto non è solo un riferimento spaziale ma funge anche da riferimento temporale. Grazie all’associazione di due simboli “il sentiero” e “il pellegrino in movimento”, il Matto ci dà la chiave temporale.
Il Matto è in movimento e la peculiarità di un movimento è avere una relazione con il tempo. Proprio per il suo movimento il matto veicola un messaggio preciso perché il movimento avviene sia nello spazio che nel tempo. Infatti, egli si sposta dal passato verso il futuro.
Il sentiero di per sé, evoca solo un’idea spaziale, ma è la presenza del pellegrino sul sentiero che permette di aggiungere la nozione di “tempo”.
La parte del sentiero che è dietro al pellegrino, a sinistra della carta, corrisponde al luogo dove si trovava…nel suo passato mentre la parte del sentiero che è davanti a lui cioè a destra della carta indica verso dove si dirige, al luogo dove si troverà…nel suo futuro.
Dunque, il Matto contiene anche tre tappe: PRIMA-DURANTE-DOPO cioè PASSATO-PRESENTE-FUTURO.
Il Tarocco descrive così un riferimento spazio-temporale.
È per questo motivo che Camoin inizia il tiraggio partendo da tre carte, in questo modo rispetta i codici del Tarocco.
Il matto ci offre anche un riferimento “sociale”. Infatti, il tempo implica anche una nozione sociale perché i personaggi che il pellegrino conosce già fanno parte del passato e quelli che non conosce ancora fanno parte del futuro.
Sul piano esoterico, il Matto è un pellegrino che fa una ricerca spirituale.
Parte all’avventura, alla ricerca di un maestro e di esseri più spirituali di lui allo scopo di evolvere egli stesso.
Cerca dunque di incontrare delle persone più evolute di lui e si lascia indietro quelli che sono meno evoluti di lui e che non sanno dare la risposta a ciò che cerca.