La legge del tre o due + uno è una suddivisione della legge della ripetizione. Infatti, certi simboli o certi schemi appaiono più di due volte ed è per questo che è stata creata questa legge.
Se confrontiamo il simbolo dell’aquila, notiamo che tra gli Arcani Maggiori appaiono in tre carte differenti.
Infatti, c’è un’aquila nell’Imperatrice, nell’Imperatore e nel Mondo. Tuttavia, queste tre aquile non sono identiche nella loro rappresentazione, ci sono delle differenze tra loro:
- Una delle tre ha l’aureola mentre le altre due non ce l’hanno. È la differenza più evidente.
- Due aquile guardano verso sinistra mentre la terza guarda verso destra.
- Un’aquila ha le ali puntate verso il basso mentre le altre due hanno le ali puntate verso l’alto.
Nello stesso modo, altri simboli appaiono tre volte negli Arcani Maggiori, infatti ci sono tre ruote, tre cani tre torri e così via.
Conclusione
La legge del tre dice che tre simboli, tre concetti o tre schemi sono simili in una o più carte, ma una delle tre contiene sempre una differenza in rapporto alle altre due carte.
Quindi, delle tre carte due hanno una particolarità in comune e la terza si distingue dalle altre due per un’opposizione dualista.
Anche la legge del quattro o tre + uno è una suddivisione della legge della ripetizione. Per capirla occorre fare dei confronti:
I quattro veri angeli
Negli Arcani Maggiori ci sono quattro angeli, ma tre sono in cielo ed uno è sulla terra:
- L’angelo di Temperanza è sulla terra
- Gli angeli dell’Amoureaux, del giudizio e del Mondo sono in cielo
Si ritrova di nuovo questa opposizione Terra-Cielo inerente al dualismo.
Tra i quattro angeli, uno di loro ha sempre qualcosa di differente e questo è ciò che si deve ricordare.
Per questa ragione, Camoin l’ha chiamata anche “legge del tre + uno”.
Non si tratta solo di un codice isolato, ma di una legge perché questo schema si ripete spesso nei codici segreti.
Si ripete anche all’interno di un insieme che già presentano un codice della legge tre + uno.
Così, per i quattro angeli la legge si ripete anche per i vestiti, per la bocca e per le mani:
- Nelle carte XIIII, XX e XXI gli angeli sono vestiti
- Il VI ha l’angelo che è nudo
- Nel VI, XIIII, e XXI la bocca è chiusa
- Nel XX la bocca è aperta
- Nelle carte VI, XIIII e XX le due mani sono visibili
- Il XXI ha solo una mano visibile
C’è anche una manifestazione della legge del tre + uno all’interno delle carte VI e XX.
In queste due carte, quattro esseri sono presenti, tre sono umani e il quarto è un angelo dunque è divino. Inoltre, in questi due arcani, tre esseri sono in basso nella carta e il quarto è in alto.
Tre sono sulla terra e uno è in cielo. Allo stesso modo per l’abbigliamento e lo strumento musicale.
Cercherò di spiegare il ragionamento che ha permesso a Camoin di capire la motivazione di tutte queste connessioni e creare il principio della legge del tre + uno…è molto interessante.
Il codice dell’assenza dell’aureola del toro
Nella carta del Mondo, quattro esseri sono posizionati attorno alla mandorla. Il termine “mandorla” indica la figura dell’ovale che circonda un personaggio sacro.
I quattro esseri che circondano la mandorla, chiamati anche “i quattro viventi” sono: il Toro, il Leone, l’Aquila e l’Angelo. Nella maggior parte degli antichi Tarocchi di Marsiglia, solo tre di loro hanno l’aureola mentre il Toro non ce l’ha.
Si ritrova così un codice che esprime che tra i quattro esseri, tre sono simili e il quarto è differente.
Il codice dei numeri romani nelle carte numerate
Negli Arcani Minori, le quattro serie hanno tutte dei numeri in cifre romane ad eccezione della serie dei denari che non ne ha.
Si ritrova dunque lo stesso schema del tre + uno, con tre simili ed uno differente:
- Coppe, Spade e Bastoni con numeri romani
- I denari senza numeri
Ricapitolando:
Il Toro dei quattro viventi non ha l’aureola e i denari delle quattro serie non ha numeri.
Se ti stai chiedendo perché il Toro e i denari in particolare fanno eccezione…la risposta è semplice!
I quattro viventi sono in relazione con i quattro elementi, cioè l’aria, l’acqua, la terra e il fuoco, così come lo sono le quattro serie degli Arcani Minori.
È grazie a quest’osservazione che Camoin ha ritrovato il codice che lea queste due eccezioni, cioè il Toro e i denari.
Infatti, il Toro corrisponde all’elemento Terra così come i denari, dunque è l’elemento Terra che fa eccezione.
Occorre però trovare un secondo codice che confermi l’importanza di questa eccezione dell’elemento terra nella legge del tre + uno.
Tra i quattro veri angeli degli Arcani Maggiori uno solo fa eccezione appoggiandosi sulla terra e cioè Temperanza. Questo conferma che l’elemento terra è separato dagli altri tre elementi, dunque fa eccezione.
È il più terrestre e questo giustifica l’assenza dell’aureola nel Toro.
Il Mondo, cardine della legge del tre + uno
Nei Tarocchi di Marsiglia, il codice dell’assenza dell’aureola nel Toro è l’elemento più importante della legge del tre + uno, perché stabilisce un collegamento tra gli Arcani Maggiori e gli Arcani Minori.
Costituisce il fulcro della legge del tre + uno senza il quale la legge non può funzionare.
Una variante di questa legge esiste in certi T.d.M. del tipo 1 della regione provenzale, ma i loro tratti sono naif in confronto al tipo 2. Così, nel Tarocco di JP Payen, del 1713 ad Avignone, il Toro del Mondo ha l’aureola, ma di un altro colore (celeste) che le aureole rosse degli altri tre viventi.
Questa differenza di colore rappresenta un lontano ricordo della legge del tre + uno che è specifica della regione di Marsiglia.
Osservando il disegno del Toro e l’aureola, si nota la scomparsa di codici importanti per la comprensione di questo Arcano.
In realtà, l’aureola del Toro è assente in tutti i T.d.M. antichi del tipo 2 fabbricati a Marsiglia, come il Chosson, il Conver ecc.…Questo non è un errore, perché è in questi tarocchi antichi che un sistema codificato era “sparpagliato”, dimostrando una conoscenza proveniente da Marsiglia e suoi dintorni.
I T.d.M. del tipo 2 fabbricati in altre zone e ai tarocchi di Besançon, copiati sul modello dei T.d.M non contengono l’aureola del Toro.
Così nella regione di Besançon, il Tarocco di Pierre Madenié del 1709 a Digione è molto simile al tarocco di Jean-Pierre Laurent del XVIII secolo a Belfort, non hanno mai avuto un’aureola per il Toro.
Ci sono solo due corna rosse che non possono essere confuse con un’aureola.
Altri tarocchi antichi, contengono a volte, ricopiato ingenuamente, dei simboli interessanti ma isolati dunque non contengono un sistema elaborato di codifica.
Infatti, a volte hanno aggiunto un’aureola al Toro perché nella loro ingenuità pensavano che questa carta rappresentasse solo i quattro cherubini che circondano il tetramorfo giudeo-cristiano.
Cioè hanno copiato senza capire ciò che altri avevano fatto prima di loro, cercando di riprodurre solo il significato molto superficiale do ogni arcano.
Nei tarocchi di Jean Noblet del 1659 il toro ha un’aureola e i denari contengono delle cifre romane, due qualità che dimostrano l’inesistenza della legge del tre + uno in questi tarocchi.
Il codice della S degli onori nei denari
Gli Arcani Minori sono divisi in due gruppi: le carte numerate e gli onori, cioè le figure.
Le carte numerate sono identificate solo da dei numeri mentre le figure sono identificate da dei nomi e questo bisogna notarlo.
I denari si differenziano dalle altre tre serie in quanto la codifica è basata sull’assenza di numeri e si differenziano dagli onori per la codifica basata sull’assenza del nome.
Esiste un’altra codifica che differenzia la serie dei denari, infatti se osserviamo meglio, nel cartiglio degli onori, i denari sono i soli che prendono la lettera S alla fine.
In francese la lettera S alla fine di una parola esprime il plurale; quindi, il nome della serie dei denari è scritto al plurale, mentre i nomi delle altre tre serie sono scritti al singolare.
Per esempio, nei cartigli dei Re c’è scritto: roy de Baton, de Coupe e roy d’Epée senza la S finale esprimendo un singolare.
Il re di denari invece è scritto “roy de deniers” , e tutta la sua serie prende la S finale.
Quindi i denari si distinguono dalle altre tre serie per il fatto che sono scritti al plurale.
Il codice dei numeri e il codice dei nomi
Quindi si vede che i denari non hanno numero e sono scritti al plurale. Tramite i denari, gli Arcani Minori contengono un codice dualista sia nelle carte numerate che negli onori.
Infatti, gli Arcani Minori sono divisi in due parti, ogni parte contiene un codice basato sulla legge del tre + uno.
Le carte numerate si distinguono per il codice dei numeri che sono presenti nelle tre serie e assenti nei denari. Gli onori si distinguono per il codice dei nomi che sono al singolare nelle stesse tre serie e al plurale nei denari.
Occorre anche notare che gli onori non hanno di numero, mentre le carte numerate non hanno nome.
Quando c’è un doppio codice, c’è sempre un dualismo, un’opposizione terra-cielo.
Ma dove la trovo quest’opposizione tra i numeri e i nomi?
I numeri sono considerati come la scienza più vicina a Dio. Presi nel loro insieme, i numeri sono associati al mondo divino, il cielo.
E i nomi??????
Gli archeologi e la storia linguistica spiegano che gli alfabeti occidentali sono stati creati in onore del dio Toro.
Infatti, la prima lettera e dunque la più importante, cioè la lettera A, rappresentava originariamente una testa di toro. Il toro è legato alla terra.
Così si ottiene il codice seguente:
numeri—-mondo divino—-cielo
nomi—-toro—-terra
Ecco di nuovo il dualismo terra-cielo ed è il toro la chiave.
Il codice della S della Regina di Bastoni
Questo esempio è un’altra conferma della teoria di Camoin sulla legge del tre + uno.
Nella serie dei bastoni, la parola bastone in francese si scrive “Baton”e nella serie appare 4 volte e cioè nel fante, nella regina, nel re e nel cavaliere.
Osservando bene, c’è scritto tre volte “baton” senza la lettera S mentre nella carta della regina c’è scritto “baston” con la S nel centro della parola.
È chiaro che si tratta di un codice che utilizza la lettera S.
Unendo questo codice con quello precedente della lettera S nei denari, se ne deduce anche un terzo codice molto interessante legato direttamente alla lettera S.
Dato che si tratta di un codice di un livello molto elevato e specifico legato a Maria Maddalena lo affronterò più avanti.
L’aureola e i numeri
La legge del tre + uno permette di scoprire un altro insegnamento esoterico. Infatti, si può dedurre una relazione tra l’aureola e i numeri.
Abbiamo già notato la relazione stretta tra il toro e i denari in quanto sono tutti e due legati all’elemento terra.
L’elemento in rapporto con la terra si distingue dagli altri tre per una differenza specifica che si basa sull’aureola e sui numeri, cioè:
terra—-toro—-senza aureola
terra—-denari—-senza numeri
Nel Tarocco, se queste due differenze sono legate dall’elemento terra, allora c’è una relazione tra l’aureola e i numeri.
Nel simbolismo di diverse religioni, il mondo di Dio è evocato dall’aureola che simboleggia la luce del mondo invisibile di Dio.
Come è già stato detto, la scienza dei numeri è considerata la più vicina a Dio; quindi, è esattamente ciò che conferma la relazione tra l’aureola e i numeri.
Anche il simbolismo codificato nel Tarocco esprime che i numeri sono legati al mondo di Dio, proprio come sostenevano gli antichi.
Conclusione
Questa legge è più utilizzata nell’esoterismo, non è essenziale nella lettura, ma può apportare qualche informazione supplementare.
Ciò che deve attirare l’attenzione del tarologo, è il contrasto tra tre carte che hanno un simbolismo simile e una quarta carta che contiene un simbolo opposto dualista.